dal 16/12/2018 al 05/05/2019
Mostra a cura di Annalisa Perissa Torrini
“Leonardo
disegnato da Hollar” inaugura, il prossimo 16 dicembre, l’attività
espositiva della Fondazione Rosanna & Carlo Pedretti nella nuova
sede della Fondazione, nella villa Baronti-Pezzatini, storico edificio
recentemente restaurato, nel cuore di Vinci, città natale di Leonardo.
L’esposizione è
il primo degli eventi realizzati
dalla Fondazione Pedretti ed è dedicata a colui che più d’ogni altro
studioso ha approfondito la conoscenza Leonardo da Vinci e la
divulgazione della sua opera in Italia e nel mondo, Carlo Pedretti. A
lui si deve l’idea, circa un decennio or sono, di valorizzare le
trentuno incisioni di Wenceslaus Hollar (1607-1667), che acquistò negli
anni cinquanta del Novecento, rare testimonianze dell’interesse per i
disegni di Leonardo nel Seicento e importante veicolo di studio e
diffusione dei disegni leonardiani di caricature e grottesche. Quelle in
mostra, mai esposte prima d’ora, non sono incisioni qualunque ma spesso
dei ‘primi stati’, ovvero opere tirate direttamente dall’artista. E’ la
prima mostra dedicata alle incisioni di Hollar che si tiene in Italia.
L’interesse
primario di Leonardo per la rappresentazione delle emozioni nei
ritratti, si concentra su tutte le manifestazioni degli stati d’animo,
gioia e dolore, amplificate dalla freschezza dell’età giovanile o dal
degrado della senilità. nei disegni invece Leonardo è immediato e
spontaneo: sulla carta, il suo gusto per il grottesco e il suo desiderio
di evidenziare le anomalie fisiognomiche trovano piena libertà
d’espressione.
Con
penna e inchiostro nascono le teste caricate e grottesche, deformazioni
continuamente mutate e sempre più esagerate del carattere umano, che
“senza fatica si tengono a mente”. Riflesso del fascino che Leonardo
subisce dall’infinitamente brutto, deforme, decadente, sgradevole come esatto opposto dell’infinitamente
bello, raffigurato nei suoi volti di divina dolcezza e bellezza
suprema. Come egli stesso annotò: “Le bellezze con le bruttezze paiono
più potenti l’una per l’altra”.
In
mostra le incisioni di Hollar saranno poste a confronto con due disegni
di Leonardo, eccezionale prestito della Biblioteca Ambrosiana di Milano.
A documentare la stretta relazione tra le incisioni e gli originali
leonardeschi, esposti le une accanto agli altri.
Un
altro esplicito accostamento è instaurato tra due disegni di Francesco
Melzi della Belt Library di Los Angeles e le incisioni di Hollar.
Francesco (1491/93-1568) figlio di Gerolamo Melzi, capitano della
milizia milanese, ricevette una educazione umanistica e appena
quindicenne divenne allievo di Leonardo da Vinci. A lui fu unito da un
rapporto di profonda amicizia e venne da lui nominato suo erede.
La documentazione visiva tra i disegni e le stampe è un confronto piuttosto raro, importante per la conoscenza della grafica.
L’incisore
boemo estrapola i profili di uomini, teste caricate, teste bizzarre e
teste grottesche da diversi disegni di Leonardo singolarmente o in
numero di tre, quattro e anche di più, unendoli in una singola
incisione. Mantenendo spesso, come propongono gli studi condotti in
quest’occasione, il rapporto 1:1. Aveva
avuto tra le mani gli originali di Leonardo, molti ora nelle collezioni
reali di Windsor Castle, quando era a Londra da Lord Arundel,
diplomatico e noto collezionista.
Hollar
spesso associa il giovane con il vecchio e il brutto con il bello,
riflettendo il pensiero di Leonardo sulla bellezza e sulla bruttezza,
così da lui esplicitato al paragrafo 13 del Libro di Pittura: “Se
‘l pittore vol vedere bellezze che lo innamorino, lui è signore di
generarle, e se vol vedere cose così mostruose che spaventino, o che
sieno buffonesche e risibili, o veramente compassionevole, lui n’è
signore e Dio”.
Accanto
alle “teste grottesche”, la mostra propone un altro, piccolo gruppo di
incisioni di Hollar tratte dai disegni anatomici di Leonardo. Ad
affascinare Hollar paiono essere alcuni particolari temi, quali i crani
presenti nelle collezioni reali inglesi dei disegni di Leonardo.
Alcuni
volumi, concessi alla mostra dalla Biblioteca Leonardiana di Vinci,
documentano le fonti del sapere leonardiano, nonché la continuità delle
riproduzioni a stampa dei disegni, presentando anche l’opera di Caylus
Anne Claude Philippe de Tubières, raffinato incisore settecentesco.
L’esposizione ha il
patrocinio del Comitato Nazionale per il Cinquecentenario della morte di
Leonardo da Vinci e rientra quindi nelle celebrazioni nazionali
dedicate al maestro di Vinci in Italia nel 2019.